[NanoRecensione] Deadland

Dearland non è più la pacifica cittadina che i suoi abitanti ricordano. Non appartiene più a loro, non appartiene più ai vivi… ora è la terra dei morti, ora è Deadland

Giochi Uniti ci presenta l’ultima opera di Sergio Roncucci, che questa volta trasporta da 2 a 6 giocatori in una nuova apocalisse zombie, in cui la collaborazione spesso e volentieri lascia il passo al puro e semplice istinto di sopravvivenza!

IL KIT DI SOPRAVVIVENZA

Nella scatola di Deadland troviamo:

  • 6 Plancette Città che rappresentano le aree di gioco;
  • 116 Carte Evento suddivise per le aree della città;
  • 6 Segnalini Sopravvissuto e 6 Segnalini zombie illustrati, colorati e corredati di basette per tenerli in piedi;
  • 8 Carte Ruolo;
  • 70 Carte Virus;
  • 25 Segnalini Munizioni e 25 Segnalini Razione di Cibo esagonali;
  • 25 Segnalini Resistenza zombie circolari;
  • 1 Segnalino Contatto Radio;
  • Schede riassuntive e Manuale di Sopravvivenza

COME SOPRAVVIVERE?

Obiettivo del gioco è quello di riuscire ad avere un contatto radio con i soccorsi esterni alla città in modo da essere portati in salvo e curati in qualche modo. Per riuscire a far ciò ovviamente l’imperativo è: sopravvivere!

La plancia di gioco di Deadland è formata da 5 tessere che rappresentano le diverse aree della città in cui i personaggi possono muoversi per cercare di sopravvivere il più possibile: il Campo Base (la zona sicura, luogo in cui i sopravvissuti iniziano la partita, ma da cui purtroppo bisogna allontanarsi per sperare di sopravvivere), le Strade (le zone più esposte agli agguati dei morti viventi, ma anche le uniche aree in cui transitare per poter raggiungere le altre aree della città), la Centrale di Polizia (se si vuole un’arma è qui che si deve cercare!), il Market (viveri e razioni di cibo non sono mai abbastanza!), l’Ospedale (non c’è una vera cura al contagio, ma i kit medici possono sicuramente rallentare l’infezione, in attesa dei soccorsi).

Ad ogni turno di gioco i sopravvissuti si alternano svolgendo 5 fasi di gioco. Prima di tutto, in base al proprio livello di infezione, si girano un determinato numero di carte Virus che possono far incrementare il livello di infezione del personaggio (Fase Prova Infezione Giornaliera). Quando si rivela una carta Virus, il livello di infezione aumenta solo se la carta pescata ha il numero immediatamente successivo al livello di infezione già posseduto dal giocatore. Se, in qualsiasi momento, un sopravvissuto arriva a livello di infezione 8, si trasforma in zombie, ma non viene eliminato, continuando la sua partita come morto vivente con lo scopo di contagiare gli altri (ormai) ex compagni.

Dopo la fase di infezione, il sopravvissuto di turno si può spostare in un’altra area della città (Fase Movimento), e se si trova sulla stessa plancia di un altro sopravvissuto, può fornirgli un oggetto in suo possesso (Fase Utilizzo/Scambio di Oggetti), sperando che prima o poi tale gesto possa essere ricambiato in qualche modo. A questo punto si può cercare qualche oggetto utile per la propria sopravvivenza (Fase Evento). Come accennato, ogni area ha le sue peculiarità: dove ci sono più armi, dove più cibo, dove più kit medici, ma non si trovano solo oggetti utili, altrimenti che città della morte sarebbe? Spesso e volentieri durante la ricerca, i sopravvissuti si imbatteranno in singoli, gruppi o addirittura orde di zombie che li aggrediranno facendo girare un certo numero di carte Virus ed incrementando in questo modo le probabilità di infezione dei giocatori. Ovviamente, se si è ben armati voleranno pezzi di cervello purtrefatto da tutte le parti! 

Ogni sopravvissuto può portare nel proprio zainetto un massimo di 3 Oggetti e 6 segnalini tra cibo e munizioni e a fine turno, se tale limite viene sforato, deve scartare l’equipaggiamento in eccesso (Fase Scarto Segnalini/Oggetti in eccesso).

Nel mazzo Virus, oltre le carte contagio, ci sono 2 carte Contatto Radio che, quando vengono rivelate, permettono l’avanzamento dell’apposito segnalino lungo il contatore presente sulla plancia della Base. Quando si raggiunge il valore prestabilito (che varia a seconda del numero di giocatori) arrivano i soccorsi che portano in salvo i giocatori sopravvissuti non zombificati. In questo caso ovviamente vinceranno solo i giocatori non trasformati. La partita però termina anche se tutti i giocatori diventano zombie prima del salvataggio e in questo caso vinceranno tutti tranne l’ultimo sopravvissuto trasformato. Ad aggiungere un po’ di variabilità e incertezza ci sono infine le Carte Ruolo che attribuiscono un ruolo segreto ad ogni sopravvissuto, ruolo che fornisce un bonus immediato, un malus permanente e spesso modifica le condizioni di vittoria del giocatore.

 

COMMENTI

Sebbene negli ultimi anni quella dell’apocalisse zombie sia un’ambientazione più che abusata nei giochi da tavolo (e non solo), Deadland riesce a portare una certa ventata di aria fresca nelle meccaniche di gioco viste e riviste. Non ci troviamo di fronte al solito “muovi, lancia il dado, uccidi zombie”, ma ad un gioco in cui le dinamiche dell’interpretazione del personaggio e della situazione sono parte essenziale del gioco. Le regole sono molto semplici e lineari, senza particolari complessità, ma le decisioni che ogni giocatore prende ad ogni turno forniscono una profondità inattesa. Con l’andare avanti del gioco e il costante pericolo di aumentare dell’infezione, il gioco diventa sempre più ansiogeno, con le fasi finali davvero concitate, perchè spesso si arriva proprio al limite tra la vittoria e la sconfitta.

E’ davvero bello vedere come in Deadland si evolvano le dinamiche del gruppo e  l’interazione (anche solo verbale) tra i giocatori al tavolo, tra collaborazione, voltafaccia e tradimenti inattesi. Sarà pur vero che si vive insieme e si muore soli, ma a volte non è male anche vivere soli se questo vuol dire non morire! Proprio per questo aspetto l’esperienza di gioco è molto condizionata dal gruppo che si siede al tavolo, se non ci si immedesima almeno un minimo nella situazione e nell’interpretazione del proprio ruolo si perde buona parte del divertimento, e si riduce tutto ad un semplice girare le carte.

I componenti di gioco sono quello che serve. Al di là dei disegni e della grafica, che ho apprezzato davvero molto, grazie a delle ottime illustrazioni, le plance di gioco e i segnalini sono in un buon cartone spesso e poi ci sono tante carte…

Da sottolineare che ogni sopravvissuto di Deadland ha una sua sagoma da vivo e una con la propria controparte zombie per quando viene trasformato!

Ed ora scusate, ma ho finito le munizioni del fucile a pompa e quel gruppo di non morti che si avvicina non sembra molto amichevole………

 

LeM

 

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